giovedì 23 maggio 2013

Sformato di primavera

Questa mattina mi sono svegliata e i vetri della finestra erano tutti imperlati di gocce d'acqua. Fuori piove, non forte ma continuo, credo da questa notte, non so, è da molto che non dormo una notte intera, sia perchè mi sveglio io e quando non lo faccio io lo fa mio figlio coi suoi mostri e i suoi fantasmi. Questa notte no, come quando Claudia era piccola, la pioggia battente sul tetto e sui vetri, costante, intensa, ma senza tuoni, ha accompagnato il nostro sonno.
Il cielo è grigio, cupo. Dopo che figli e marito sono usciti dovrei uscire pure io, ma non ne ho voglia. Non voglio bagnarmi i piedi e passare la mattinata coi piedi gelati e umidi, non voglio guidare la mia vetturetta sulle strade sconnesse con camion e automobilisti che schizzano acqua da tutte le parti.
Me ne sono rimasta a casa, all'asciutto, nelle piccole cose da fare tutti i giorni, illuminata dal lampadario della cucina, accompagnata dalla musica che vien fuori dal mio portatile.
Guardo il calendario, è il 23 maggio ma sembra fine febbraio, non fosse per le temperature, il colore del cielo è quello.
A casa non ci sarà nessuno fino al tardo pomeriggio. Posso concentrarmi senza sentire ripetere fino allo sfinimento la parola mamma, bella parola, bella condizione, ma quando la senti ripetere decine e decine di volte vorresti gridare:" Chiamami in qualsiasi altro modo ma mamma no!! Anzi evita qualsiasi appellativo!" ma poi passa.
Comunque in questi momenti posso sentire la mia musica, riflettere anche ad alta voce, fare due cose di seguito senza interruzioni. Un lusso. Potrei persino farmi la doccia. E invece ho riaperto questo diario "occasionale" perché delle foto mi hanno fatto sentire un po' il prurito alle dita e la voglia di accendere il forno, non solo per fare il pane, ma questo è un altro discorso, ma per preparare questo sformato.
L'idea è partita dallo sformato di patate di mia madre MA ne ho fatta una versione vegetariana, niente mortadella a cubetti BENSI' altre verdure, a contrasto.
Non essendo una grande cuoca ma una che cerca di cucinare cose buone (e non sempre ci riesce), sono andata ad occhio:

1 kg di patate lesse
2 carote grandi
200 gr piselli sbollentati
2/3 zucchine 
1 peperone
100 gr parmigiano
1 fior di latte
2 uova
olio d'oliva extravergine
sale e pepe
burro per ungere la teglia e pangrattato 
teglia tonda con fondo removibile 24 cm

Come d'abitudine ho acceso il forno a 180° e mentre preparavo tutto il resto lui andava a temperatura.
Sbucciate le patate e farle a tocchetti, buttate in una pentola con acqua fredda e lessatele (sono assai buone lessate tutte intere con la buccia, però richiedono un po' di tempo in più sia per la cottura che poi per pelarle), mentre le patate vanno ed il forno pure preparate i piselli, semplicemente acqua in ebollizione, un pizzico di sale ed i piselli una decina di minuti, poi scolate i piselli e le patate.
Fate a cubetti le carote e le zucchine e a striscioline i peperoni. Fate scaldare un tegame e versate due giri di olio d'oliva extra vergine e versate le verdure, scottatele una decina di minuti, finchè non si ammorbidiscono.
A questo punto si assembla.
Si unge bene la teglia e si cosparge di pangrattato (oppure si riveste con carta forno, ma preferisco la versione col pangrattato). In un contenitore capiente schiaccio le patate, aggiungo le altre verdure, poi le uova sbattute e il parmigiano. Mescolo bene e poi ne dispongo uno strato nella teglia, seguito da uno strato di fette di mozzarella. Alterno gli strati fino a terminare gli ingredienti. L'ultimo strato, come da regola, deve essere di verdure.
Cospargo il tutto col pangrattato e, per strafare piccoli fiocchetti di burro e inforno per circa 40 minuti.

E' buonissimo appena sfornato (attenzione all'effetto piombo fuso della mozzarella se lo mangiate appena sfornato), tiepido o freddo.
Invece della teglia tonda si può usare quella da plumcake o anche le formine di alluminio per il creme caramel e farne dei mini tortini. In quel caso i tempi di cottura variano (maddai?).

Dimenticavo, è un ottimo modo per smaltire degli avanzi di verdure o per "propinare" un po' di verdure ai figli recalcitranti.