martedì 27 gennaio 2009

GIORNO DELLA MEMORIA

Perdonate se esulo dall'ambito della cucina. Avrei voluto postare una ricetta di cucina ebraica, magari romana ma non ho avuto proprio tempo e quindi solo un pensiero. « Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. »

5 commenti:

  1. Mi ha sempre molto colpito questa poesia di Primo Levi. Anche per la sua profonda fede: davanti alla Shoa, molti ebrei persero la loro fede: se Dio esiste, come ha potuto permettere questo?

    E invece Levi nei suoi versi echeggia lo "Shemà Israel", che è la più amata delle preghiere degli ebrei devoti, che la recitano tre volte al giorno, un po' per certi versi come per noi cristiani il "Padre Nostro".

    Speriamo almeno che ricordare serva a qualcosa. Levi con il passare del tempo diventò sempre più pessimista, fino ad arrivare a togliersi la vita.

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  2. che lettore attento. Speriamo che il freddo della Svizzera me lo conservi a lungo :)

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  3. grazie anice...si fa quel che si può...

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  4. la ricetta del pane azzimo è veramente di una semplicità sconcertante. Le ricette di tradizioni culinarie altre da noi (ma poi altre de che che a roma momenti sono arrivati prima gli ebrei che li cristiani...)mi intrigano moltissimo...

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